In cammino con i Santi

10. Breve rientro a Torino e nuova partenza per Trecastagni

Dopo quattro anni suor Morano è richiamata a Torino. Le FMA si stanno moltiplicando e si vuol decentrare il governo. La casa di Torino diverrà una «casa ispettoriale», e suor Maddalena è chiamata a lasciare la Sicilia per dirigere la nuova casa.
Ben presto, però, gli eventi richiamano Maddalena nuovamente in Sicilia. Suor Piccono, che l'ha sostituita in Sicilia, è stroncata dal grande lavoro. Anche un'altra direttrice è allo stremo delle forze. Suor Morano con il compito di direttrice, maestra delle novizie e visitatrice, cioè responsabile di tutte le opere FMA, in Sicilia raggiunge Trecastagni.
Il lavoro che l’aspetta è imponente e consumerà gli ultimi 22 anni della sua vita vigorosa e appassionata per Dio.
Giunta in Sicilia, con affabilità e fermezza, cerca di ravvivare le relazioni con le autorità dissipando ogni preconcetto nei riguardi dell’istituto e delle disposizioni dei superiori a riguardo del personale.
Cominciato l’anno scolastico con fervore e buone prospettive nelle conferenze e nelle buone notti cerca di inculcare i principi di una buona educazione. Inoltre non si stanca di animare tutte alla preghiera raccolta e profonda.
Oltre l’accoglienza delle educande, della postulanti, delle ragazze esterne fu degna del suo grande cuore anche l’attività oratoriana festiva di cui volle averne cura lei stessa.
Con lo slancio del da mihi animas coetera tolle aprì le porte anche ai ragazzi che inizialmente vedeva spiare nei pressi del cortile e a cui rivolgeva parola e sguardo ogni qualvolta li incontrava sulla strada.
Nonostante la sua malferma salute non si volle mai esimere dal servizio gioioso per la gioventù, anche quando le costava sacrificio e sofferenze fisiche.
Attenta alla perfezione spirituale delle sorelle ricordava loro il titolo: SIAMO FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE per cui dobbiamo essere segno di bontà e generosità verso Dio e i fratelli.
L’anno 1887-1888 per il Conservatorio di Trecastagni fu bellissimo perché il numero delle interne crebbe raggiungendo un alto vertice. Quel collegio pieno di fanciulle testimoniava quanto fossero vani i pregiudizi della gente e le maligne insinuazioni sparse ad arte contro l’operato delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Madre Morano senza esitare con la prudenza, l’attività, la serietà educativa continuava a rispondere alla società sempre più laicizzata coinvolgendo e preparando tutte le FMA e le ragazze più grandi in una grandiosa azione catechistica in parrocchie, scuole, oratori.
Infatti, se la massoneria stava sistematicamente scristianizzando la scuola, Madre Morano orientava l’azione delle FMA alla formazione di maestre cristiane.
Se l'economia impostata su schemi rigidamente capitalistici privilegiava i ricchi e i dotati, e abbandonava i poveri al loro destino. Madre Morano realizzava per i poveri orfanotrofi, laboratori, scuole, mettendo nelle loro mani inermi le armi per combattere la battaglia della vita.
Su queste grandi linee Madre Morano, con l'aiuto di Dio e il lavoro umile e silenzioso delle FMA, realizzò giorno dopo giorno in Sicilia la sua opera educativa, mescolando allegria, fatica e sofferenza.

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