Trapani

La bellezza della fraternità dal 5 al 7 gennaio il campo buona stoffa!

L’inizio dell’anno nuovo per la Sicilia salesiana è stato davvero intenso e intriso di emozioni: dal 3 al 5 gennaio si è tenuto il meeting Ado (leggete l’altro articolo per approfondire) e il 6 gennaio, giorno dell’Epifania del Signore, a Trapani Don Stefano Cortesiano è stato ordinato sacerdote.

Proprio per il secondo evento, per supportare (e sopportare) don Stefano, sono accorsi molti giovani da tutta la Sicilia; tra tutti, non potevamo mancare noi ragazzi del Campo Buona Stoffa, che già a inizio settembre ci eravamo riuniti per la prima volta a Casa Tabor per conoscere meglio noi stessi, i nostri punti di forza ma anche le nostre debolezze imparando a valorizzarli al meglio, e soprattutto per capire perché (e per chi) fossimo buona stoffa.

La nostra permanenza a Trapani si è prolungata dal 5 al 7 gennaio: sono stati giorni molto coinvolgenti, in cui ognuno di noi ha avuto modo di iniziare l’anno riscoprendo la bellezza della fraternità, della condivisione e dell’amore di Dio attraverso le persone che ci circondano; insomma… trasudavamo santità da tutti i pori!

La nostra esperienza è iniziata giorno 5, dopo cena; dopo il viaggio affrontato, siamo stati accolti da Don Stefano e abbiamo avuto modo di comprendere meglio l’importanza e il significato del rito dell’ordinazione sacerdotale grazie alle parole di Don Tonino Garufi, compagno di noviziato di Don Stefano, nonché suo grande amico, che durante la sua spiegazione non ha potuto trattenere le lacrime (di gioia, ovviamente); erano ricche di pathos anche le sue smorfie, che sono poi diventate il simbolo del suo intervento. Dopo questo momento così significativo e anche impegnativo, ci siamo incamminati per le vie di Trapani annunciando la buona notizia: “domani si fa prete!” gridavamo alle persone sedute nei locali che sorseggiavano tranquille il loro cocktail, rendendo memorabile l’ultima sera da diacono di Don Stefano.

Il giorno seguente, il grande giorno del neo-sacerdote, la mattina Don Stefano ci ha raccontato la storia della sua vocazione e del suo incontro quasi casuale con Dio, offrendoci l’occasione per riflettere sulla nostra vocazione, sui luoghi in cui ci sentiamo chiamati da Dio e ci sentiamo a casa. Dopo l’introspezione, ci siamo divisi in gruppi per la condivisione, che ancora una volta ci ha ricordato di essere parte di una grande famiglia. Il pomeriggio è stato interamente dedicato all’ordinazione di Don Stefano. Memori delle parole di Don Tonino della sera prima (“non guardate lui, guardate Lui, il Vangelo”), tutti noi abbiamo vissuto la celebrazione con grande trasporto, arrivando a commuoverci per il nostro amico (qualcuno ha pianto ininterrottamente dall’inizio alla fine della messa). La maggior parte di noi presenti ha continuato a gioire con Don Stefano durante il momento di fraternità e condivisione organizzato dopo la celebrazione: un’altra occasione per comprendere quanto sia bella la “allargata” famiglia salesiana.

L’ultimo giorno è iniziato con la prima messa presieduta da Don Stefano: ha scelto di celebrare il rito lungo per godersi appieno il momento (e ha fatto un’omelia di esattamente 8 minuti, mr precisione), ma non è riuscito a nascondere l’emozione che l’ha colto nel momento della consacrazione del pane e del vino. È proseguito con un momento di fraternità e condivisione e si è concluso con un saluto generale e il ritorno di ciascuno di noi alle proprie realtà, mantenendo i nostri cuori connessi.

Balli, canti, cori, salesiani lanciati in aria e poi ripresi al volo, partite di calcio o di basket improvvisate, riflessioni, sensibilità, condivisione, preghiera: è questa l’essenza di questi 3 giorni di grazia, che difficilmente dimenticheremo.