Manouba, Tunisia

I Salesiani in Tunisia

Una piccola comunità religiosa impegnata nell'educazione dei giovani

Pubblichiamo una notizia apparsa sulla rivista Dialogo e scritta da Giada Frana riguardante la scuola salesiana di Manouba .


Tunisi – Il metodo educativo di don Bosco rivive anche in Tunisia: alla Manouba, città satellite a 10 chilometri da Tunisi, si trova infatti la scuola primaria Nostra Signora di Cartagine, dove studiano bambini dai 5 ai 12 anni. Ad illustrarci la presenza salesiana è don Domenico Paterno, direttore dell’Istituto, gestito dal 2013 dai padri salesiani della provincia di Sicilia.

Don Paternò vive da sette anni in Tunisia: «Ringraziando Dio, non abbiamo mai avuto difficoltà particolari, se non le normali dinamiche scolastiche, come genitori insoddisfatti e insuccessi. La nostra c una scuola privata con una retta al di sotto dei 2 mila dinari annui (circa 638 euro), la più bassa della regione. Non facciamo una selezione in base al censo: chiediamo solo fiducia e collaborazione, i genitori devono accettare l’organizzazione della scuola e il metodo educativo».

Oggi la presenza salesiana in Tunisia è articolata su una comunità di quattro religiosi che animano e dirigono due scuole: oltre a quella gestita da don Paterno, l’Ecole Secondaire Libre primaire ed collège Don Bosco in centro a Tunisi e due comunità di Figlie di Maria Ausiliatrice: una a Menzel Bourghiba con una scuola primaria; l’altra alla Morsa con la responsabilità di una scuola primaria a Tunisi e un Foyer di accoglienza per ragazze provenienti dall’Africa subsahariana alla Marsa. I sacerdoti salesiani hanno anche, da due anni, la conduzione della parrocchia di Hammamet.

La scuola alla Manouba, prima che arrivasse la delegazione siciliana, era gestita dal 1990 dalla delegazione di Malta, finché una tragedia non portò alla decisione di lasciare le redini ad altri: la tragica morte di un salesiano polacco, don Marck Rybinski, avvenuta durante i giorni della rivoluzione del 2011, ad opera di un dipendente.

«Si creò una grande solidarietà attorno ai salesiani», spiega don Paternò, «nessuno voleva che se ne andassero e sottolineavano che la religione non c’entrava nulla con questo orribile delitto. Le iscrizioni, nonostante lo sgomento, sono continuate a salire: dimostrazione che il male viene vinto dal bene». Ad oggi gli allievi sono circa 900, per 35 classi e 60 insegnanti. E si tratta di ragazzi di fede musulmana. La scuola segue, infatti, il sistema tunisino: i programmi sono quelli del ministero dell’Insegnamento, con un valore aggiunto; rispetto alle scuole statali una maggiore attenzione alle lingue, con il doppio delle ore dedicato alla Lingua francese e qualche ora dedicata alla Lingua inglese, per aprirsi a una dimensione internazionale, oltre alla possibilità di ottenere il Labelle de la langue francaise.