Catania

Lettera dell’Ispettore n.43

Messaggio in occasione della Festa Ispettoriale 2018

«Dopo aver celebrato la Pasqua si avverte il bisogno di riunirsi ancora con i propri cari e con gli amici per fare festa. Perché la fraternità è il frutto della Pasqua di Cristo che, con la sua morte e risurrezione, ha sconfitto il peccato che separava l’uomo da Dio, l’uomo da sé stesso, l’uomo dai suoi fratelli. Ma noi sappiamo che il peccato sempre separa, sempre fa inimicizie. Gesù ha abbattuto il muro di divisione tra gli uomini e ha ristabilito la pace, cominciando a tessere la rete di una nuova fraternità. È tanto importante in questo nostro tempo riscoprire la fraternità, così come era vissuta nelle prime comunità cristiane. […] la fraternità è una grazia che fa Gesù. La Pasqua di Cristo ha fatto esplodere nel mondo un’altra cosa: la novità del dialogo e della relazione, novità che per i cristiani è diventata una responsabilità. Infatti Gesù ha detto: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). Ecco perché non possiamo rinchiuderci nel nostro privato, nel nostro gruppo, ma siamo chiamati a occuparci del bene comune, a prenderci cura dei fratelli, specialmente quelli più deboli ed emarginati. Solo la fraternità può garantire una pace duratura, può sconfiggere le povertà, può spegnere le tensioni e le guerre, può estirpare la corruzione e la criminalità. L’angelo che ci dice: “É risorto”, ci aiuti a vivere la fraternità e la novità del dialogo e della relazione e la preoccupazione per il bene comune» (Papa Francesco, Messaggio prima del Regina Coeli, 2 aprile 2018).

 

Carissimi Confratelli,

oggi abbiamo vissuto insieme la Festa ispettoriale a Riesi, nel cuore della nostra Sicilia, in una delle cinque opere che costituiscono il “pentagono” del nostro impegno educativo-pastorale secondo quanto indicato dall’ultimo Capitolo ispettoriale, da considerare, certo, non in modo esclusivo ma inclusivo, come impegno a ritrovarci insieme e riconsiderarci come discepoli del Signore Gesù, figli di una Chiesa che è “casa per molti e madre per tutti” (EG 288), continuatori dell’opera educativa di Don Bosco che predilesse la periferia di “Valdocco”, i piccoli e i ragazzi più poveri. Dopo aver celebrato la ricorrenza nelle tre grandi città dell’Isola, è stata scelta Riesi luogo in cui hanno lavorato tanti confratelli testimoni del vangelo e del carisma (Don Scuderi, Don Giacomuzzi, Don Cammilleri, Don Enrico Russo, Don Di Pasquale… e tanti altri) e dove speriamo di continuare la missione da essi iniziata e portata avanti con generosità ed entusiasmo. È stato per noi un richiamo palpabile di quanto Papa Francesco auspica per tutti, nessuno escluso, nella sua recentissima Esortazione apostolica Gaudete et exultate: Dio «ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente» (n.1), sostenuti dalla presenza e dal sostegno di tanti “santi della porta accanto”, testimoni feriali di ieri e di oggi (cfr. nn.6-9). Questa eredità è più grande dei problemi che affrontiamo.

La presenza di tanti confratelli convenuti e di S.E. Mons. Lillo La Piana, figlio della città di Riesi, il grazie sentito a Don Montanti per il servizio reso come Vicario ispettoriale, gli auguri ai confratelli che festeggiano l’anniversario di ordinazione sacerdotale e della professione religiosa (compresi Don Vittorio Costanzo e S.E. Mons. Saro Vella), il conferimento dei ministeri del lettorato e dell’accolitato di dieci giovani confratelli provenienti da diverse ispettorie del mondo, l’accoglienza festosa e calorosa della Comunità Educativo-Pastorale riesina con le note liete della Banda “Don Bosco”, la presenza dei giovani migranti accolti a Catania Plaia e accompagnati dall’Associazione Don Bosco 2000: costituiscono nel loro insieme un’esperienza indelebile che porteremo sempre nel cuore. È stato un momento di appartenenza gioiosa alla Chiesa, alla Congregazione e all’Ispettoria che ha dilatato il nostro cuore e ha slargato gli orizzonti della nostra esistenza.

Sono pervenuti messaggi di augurio per la Festa della Comunità ispettoriale dal Madagascar (Don Vittorio Costanzo), dalla Tunisia (Don Domenico, Don Faustino, Roberto e Jacques), dalla Spagna (Don Giovanni D’Andrea), da Roma (Don Nino Zingale, Don Tonino Romano, Don Renato Butera, Don Gianni Lo Grande, Don Saro Salerno, dai nostri postnovizi), da Genzano (Don Antonello Sanna, dai nostri novizi Orazio e Vito)…

È pervenuta di recente alle comunità la lettera circolare del Rettor Maggiore relativa all’indizione del Capitolo Generale XXVIII (Prot. 18/0139 del 28 marzo 2018) dal tema: Quali salesiani per i giovani di oggi? Facendo eco al Rettor Maggiore, invito tutti a pregare perché il cammino preparatorio con la celebrazione del nostro 30° Capitolo ispettoriale e l’evento del CG punto di arrivo e di partenza dell’intera Congregazione, in sintonia con il prossimo Sinodo dei giovani indetto dal Papa per l’ottobre c.a., possa essere cammino condiviso di discernimento e di maturazione per tutti i salesiani sparsi nel mondo, chiamati all’ascolto, all’accompagnamento e al servizio delle nuove generazioni.

Dopo la proposta di una riflessione sul valore della fraternità che segue quella del primato di Dio («la cura della vita interiore è la prima attività pastorale»: Segreteria Generale della CEI (ed.), Lievito di fraternità. Sussidio sul rinnovamento del Clero a partire dalla formazione permanente, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2016, p.61.), desidero darvi in questa lettera alcune informazioni sulla vita della nostra Ispettoria.

 

  1. Tempo di Pasqua… tempo di fraternità…

Siamo nel pieno del tempo di Pasqua e la risurrezione del Signore Gesù continua a portare i suoi frutti nella Chiesa, nelle comunità cristiane e tra noi salesiani. Gli Atti degli Apostoli ci stanno accompagnando con la narrazione di una continua Pentecoste che trova la sua alta espressione nella costituzione e nella vitalità di comunità che vivono e rivelano al mondo la prorompente forza della Pasqua. Il frutto più bello ed espressivo è quello della koinonia, della comunione, dell’essere «un cuor solo e un’anima sola» (At 4,32). Uno dei Padri della Chiesa giustamente annotava: «Il più grande peccato è non credere nelle energie della risurrezione» (Sant’Isacco di Ninive). Nonostante le tante difficoltà e resistenze, nonostante le divisioni che si possono registrare nella Chiesa di ieri (cfr. 1Cor 1,10-13) e di oggi, e perfino gli scandali (cfr. 1Cor 5,1ss.), è possibile proclamare l’opera del Dio che unisce e mai divide o separa, espresso dal Salmo 132 che inneggia all’amore e all’unione fraterna. Non è cantico ingenuo ma un grido di speranza che rompe ogni paralisi e permette a Dio di agire nei cuori per aprirli alla comunione e condivisione. A Lui niente risulta impossibile.

Nella lettera del 19 marzo scorso, ho ripreso quanto richiama il Rettor Maggiore nella lettera del 16 agosto 2017 a chiusura della Visita straordinaria circa la priorità – “assoluta” – della nostra vita: il primato di Dio (che riprende il primo nucleo del CG 27: Mistici nello Spirito). Richiamando il secondo nucleo del CG 27 Profeti di fraternità, Don Angel così ci esorta in modo forte e accorato nella lettera citata:

«… voglio iniziare questa mia lettera con un punto, che segni una svolta, una visione nuova e rinnovata della vita dell’ispettoria. Che sappia rinvigorire la speranza e dar forza ai passi fatti, nella consapevolezza di quelli che ci attendono: abbiamo il dovere di cominciare una stagione nuova nella vita dell’ispettoria, di proseguire con forza il cammino di rinnovamento e riscoperta della nostra vera e profonda identità. È possibile compiere questa speranza solo attuando i cammini di rinnovamento intrapresi, sia nel pastorale che nel gestionale, facendolo con determinazione e fino in fondo. L’Ispettoria, i tanti confratelli, laici, la famiglia salesiana, la gente tutta deve avere consapevolezza dell’energia di bene che è e che ha. Noi non siamo i nostri problemi, siamo molto di più e molto meglio. Non “accontentiamoci” di veder ciò che “dovrebbe avvenire”, diamo forza per realizzarlo. Questo è un passaggio di grande umiltà dinanzi a Dio e a noi stessi, che ci richiede di “fidarci di Dio” e degli altri, di non recedere e non scoraggiarsi. Di compiere una stagione nuova. Avanti con coraggio! Nell’obbedienza alla realtà, senza scoramenti nelle difficoltà, con verità. Questo cammino di speranza ci permette di ritrovare l’identità più vera e più profonda dell’Ispettoria Sicula. La grande tradizione e forza del carisma salesiano in Sicilia. Noi siamo questo, non altro; riprendiamoci in mano con pazienza e coraggio, come abbiamo cominciato a fare in questi anni; e facciamolo fino al completamento dei processi avviati, sia pastorali che amministrativi\gestionali […] In continuità con quanto lasciatovi dal mio predecessore nella scorsa visita straordinaria, vi chiedo di continuare il cammino di formazione alla fraternità, alla visione comunitaria della missione, alla testimonianza evangelica della fraternità che converte il mondo».

In questo anno 2017/2018 in corso, ho già concluso le visite in tutte le comunità salesiane e opere a conduzione laicale, e sto cercando di rendermi di nuovo presente per mantenere il contatto con i confratelli, nella speranza di essere in qualche modo utile per la crescita delle comunità e di ciascuno. Forse riteniamo scontato il valore della fraternità, ci siamo abituati ad essa come l’aria che respiriamo, come se fosse la cosa più naturale e automatica. Se essa è un dono assolutamente gratuito dello Spirito, è anche responsabilità, capacità di risposta e impegno per edificare e costruire quel tessuto di relazioni che ci permette di testimoniare la fede e il carisma salesiano in mezzo alla gente e ai giovani.

Dalla preghiera e dal riconosciuto primato di Dio nasce la comunità e la fraternità, sviluppandosi in un percorso semplice e feriale, nell’impegno della formazione permanente da assumersi responsabilmente e corresponsabilmente da parte di tutti e di ciascuno nella quotidianità. È questa testimonianza che colpisce le persone che incontriamo più delle capacità e competenze di ciascuno e gli effetti speciali che possiamo produrre attraverso le nostre molteplici attività. Il mondo intero e il mondo dei giovani sente insopprimibile il bisogno di fraternità e di “spirito di famiglia”. Tutto ciò è costatabile in ogni angolo della nostra Sicilia, ma lo è anche in modo profetico anche in altri contesti come quello tunisino.

Dal saluto cordiale al sorriso, dall’attenzione al confratello ammalato ai gesti di attenzione verso chi è nel bisogno, dalle buone maniere alla parola di incoraggiamento, dallo spegnimento del cellulare a tavola durante i pasti (come anche “ovviamente” nei momenti di preghiera e durante le celebrazioni) alla delicatezza di tratto verso tutti, nessuno escluso: sono tutti messaggi e segnali per un mondo più fraterno e solidale e che scaturiscono dallo stile delle prime comunità cristiane (cfr. Evangelii gaudium, n. 11). Nella comunità salesiana e anche fuori, tutto coopera a rendere questa terra più vivibile e l’aria che respiriamo più pura, salubre e benefica. Al contrario, lo scandalo più grande e l’offesa più forte che possiamo arrecare al vangelo della risurrezione e della fraternità sono le divisioni tra noi, le lotte più o meno palesi, l’incapacità a lasciarci riconciliare.

Il documento della Chiesa italiana Lievito di fraternità che è pervenuto ai direttori e che vi invito a leggere e meditare, indica per il clero diocesano quanto è costitutivo della vita salesiana; ciò che siamo chiamati a riscoprire e a riappropriarci. Questo è veramente sorprendente! Il documento della CEI che si rivolge principalmente al clero diocesano, afferma in termini di sfida e provocazione quanto noi salesiani chiamiamo in positivo “grazia d’unità”: «La difficoltà a modulare preghiera, riflessione, scambio fraterno, riposo è, infatti, ciò che rende corto il respiro della vita pastorale, esponendo ciascuno di noi al rischio di risolvere il suo ministero in una forma di assistenza sociale» (p. 70).

Basterà rileggere gli art. 49-59 delle nostre Costituzioni incrociandola con la lettura meditante dei nn. 140-146 di Gaudete et exultate per riflettere su questa dimensione che non è imposta dall’alto o dal basso, ma è desiderio profondo del cuore, «esigenza fondamentale» (Cost. art. 49).

La giornata di oggi non è nel segno degli effetti speciali e spettacolari, ma il desiderio benedetto da Dio di formare una sola famiglia, amata e resa capace di amare, riconciliata e capace di ricominciare.

 

  1. Tempo di verifica e di rilancio vocazionale

Ricordo che come da Calendario, nei giorni 1 e 2 giugno ci sarà la verifica ispettoriale. Vi sono giunti tramite i Direttori i particolari della preparazione e della metodologia, il programma delle due giornate.

Sono state anche consegnate le relazioni delle visite a quasi tutte le Case sdb definitive debitamente corrette e integrate secondo le osservazioni pervenute. Quanto prima saranno consegnate le rimanenti, riguardanti le comunità sdb e le opere a conduzione laicale.

Mi sta particolarmente a cuore l’Animazione Vocazionale dell’Ispettoria e delle comunità locali, come l’accompagnamento spirituale di tutti i giovani perché possano realizzare il disegno che Dio ha su di loro, qualunque esso sia. Il numero di marzo di “Note di Pastorale Giovanile” contiene l’interessante Dossier Buona stoffa. Per un artigianato dell’accompagnamento salesiano (pp. 5-54), anteprima del terzo momento del cammino delle Ispettorie italiane sull’accompagnamento vocazionale, dopo i primi due sulla organizzazione dei cammini a livello ispettoriale e all’animazione vocazionale delle comunità locali. Dopo Darei la vita e Messis multa, si attende entro giugno l’edizione del terzo volume dal titolo Buona stoffa. Anche se saranno promosse delle iniziative a livello ispettoriale per la diffusione del testo e per la sensibilizzazione a questo ambito qualificante della PG, chiedo a ciascuna comunità e a ciascun confratello di sintonizzarsi con questo cammino condiviso con la Chiesa e la Congregazione e di maturare questa nuova mentalità educativo-pastorale, incarnando un nuovo stile di ascolto e di accompagnamento dei giovani. Concretizzeremo così quanto ci ha chiesto Don Angel, nella Strenna 2018 («Coltiviamo l’arte di ascoltare e di accompagnare») e a chiusura della visita straordinaria:

«Andate avanti con coraggio su questo punto della cultura vocazionale che rinnova tutta la vostra vita pastorale. Il panorama delle chiese locali in cui siete inseriti conferma l’impressione di una ancora buona fecondità vocazionale dei territori in cui siete inseriti. Lasciamoci interrogare da questa fecondità vocazionale che rimane viva intorno a noi, perché questo interroga seriamente la nostra pastorale giovanile e la nostra capacità di esser testimoni vocazionali con la gioia della nostra vocazione vissuta in comunità; la nostra capacità a fare proposte cristiane serie e forti ai nostri giovani e alle famiglie; la nostra capacità di accompagnare personalmente le persone nei cammini vocazionali di vita cristiana. È una responsabilità di annuncio cristiano, di proposta personale decisa e forte, di accompagnamento spirituale. Una responsabilità che tocca tutta la nostra pastorale giovanile e la nostra testimonianza comunitaria. Molto si è lavorato sulla pastorale giovanile in questi anni, continuiamo così per aiutare la riflessione e la vita pastorale concreta delle comunità e delle opere».

 

  1. Informazioni e prossimi appuntamenti

In clima di fraternità vi informo su alcune decisioni e sui prossimi appuntamenti.

In ottemperanza all’ultimo Capitolo Ispettoriale (Documento 2, n.29, p.34), il Consiglio ispettoriale ha scelto la Sede di Catania Barriera come punto di accoglienza dei confratelli anziani e ammalati, dopo aver avuto parere favorevole del Consiglio della Comunità e aver considerato le condizioni favorevoli alla scelta, quali la vicinanza dal Centro ispettoriale e dalla vicina Clinica Morgagni con cui si potranno attivare forme di convenzione di servizi medici e d’assistenza. A Don Carmelo Buccieri, che ringrazio per la disponibilità, è affidato il compito di presentare il progetto a qualche Fondazione italiana o estera per l’eventuale finanziamento dei lavori.

Comunico che da alcuni anni, Don Francesco Zizzo, insieme ad alcuni giovani del SCN sta organizzando e digitalizzando l’Archivio Fotografico Ispettoriale. Chiedo ai Direttori e confratelli di far pervenire le foto di ogni Casa e Opera, indicando per ciascuna di esse la dicitura: luogo e data, evento e persone. Il formato può essere cartaceo o digitalizzato (in buona definizione). Le foto sono da inviare a Don Francesco brevi manu (Via Cifali, 5) o per email a: zizzo.francesco@gmail.com. Colgo l’occasione per ringraziare del servizio sia Don Zizzo, sia i giovani volontari.

Vi richiamo alcuni prossimi appuntamenti riportati in Agenda e altri che si sono aggiunti recentemente:

  • l’Ordinazione presbiterale di Alfredo Calderoni è prevista il 13 maggio, presso il Santuario S. Maria dell’Elemosina, a Biancavilla. A lui assicuriamo il nostro ricordo nella preghiera e la nostra vicinanza fraterna.
  • Il 16 maggio è il compleanno di Don Rodolfo Di Mauro: 100 anni di vita e di missione salesiana! Il Direttore Don Marcello Mazzeo ha già inviato il programma dei festeggiamenti.

Chiedo, in questa giornata di solidarietà ispettoriale, il ricordo nella preghiera per i confratelli anziani e ammalati e per quanti attraversano momenti di difficoltà. In particolare vogliamo essere vicini a Don Gianni Mazzali che dopo aver subito un delicato intervento chirurgico, va, grazie a Dio, riprendendosi. Egli ringrazia quanti si sono resi presenti con la preghiera e tramite telefono ed email.

Infine, annuncio che con ogni probabilità a Zafferana Etnea – Emmaus, nel fine settimana di luglio sabato 21 e domenica 22, ci sarà l’incontro dei genitori e dei familiari sdb dell’Ispettoria.  Vi saranno offerti i particolari prossimamente, mentre chiedo di tener presente questa iniziativa nella programmazione dei GREST, di modo di consentire la partecipazione ai confratelli giovani e diversamente giovani.

Invocando l’intercessione di Maria SS. Regina del Cielo, rinnovo l’augurio di pace e serenità, risonanza del saluto del Risorto ai suoi discepoli nel giorno e nel tempo di Pasqua, in attesa dell’Spirito che rende persone così diverse e differenti “un cuor solo e un’anima sola”, come ci invita a pregare il nostro Papa Francesco:

 

«La Vergine Maria, che in questo tempo pasquale invochiamo con il titolo di Regina del Cielo, ci sostenga con la sua preghiera, affinché la fraternità e la comunione che sperimentiamo in questi giorni di Pasqua, possano diventare nostro stile di vita e anima delle nostre relazioni» (Papa Francesco, Messaggio prima del Regina Coeli, 2 aprile 2018).

 

Amen!

 

         Riesi, 25 aprile 2018

            Festa di San Marco evangelista