Palermo Ranchibile

”L’educazione è cosa del cuore”: San Giovanni Bosco e la sua attualità

L'articolo del Prof. Giuseppe Cangemi

Pubblichiamo l’articolo apparso su MONREALENEWS, a firma del prof. Giuseppe Cangemi, docente dell’Istituto Don Bosco Ranchibile di Palermo.

 

Ricorre oggi la festa di San Giovanni Bosco e della sua importante azione quale ”padre e maestro della gioventù”, come lo nominò Giovanni Paolo II il 31 gennaio 1988.

Nato nel 1815 in una famiglia contadina della frazione di Castelnuovo d’Asti, oggi Castelnuovo Don Bosco, nel 1835, a vent’anni, entrò nel seminario di Chieri, divenendo sacerdote il 5 giugno del 1841. Fu fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Fu beatificato da Pio XI nel 1929 e canonizzato il primo aprile del 1934. Il suo apostolato condotto tra i giovani fu dedicato ai più deboli, ai ragazzi a rischio attraverso l’oratorio e la scuola.
La sua instancabile missione caritatevole lo portò grazie agli ordini da lui fondati ad ampliare la sua azione ben oltre l’Italia, basti pensare che già nel 1876 diede vita alla prima spedizione missionaria in Argentina. La sua pedagogia, ancor oggi punto di riferimento per insegnanti ed educatori, individuò nel cosiddetto ”sistema preventivo” il metodo da seguire basato su tre concetti fondamentali: religione, ragione e amorevolezza con il precipuo obiettivo di ”formare buoni cristiani ed onesti cittadini”.

In questo momento così difficile che stiamo vivendo oggi a causa della pandemia, il ricordo di San Giovanni Bosco offre tanti spunti di riflessione e, soprattutto, dimostra tutta la sua attualità ed importanza. Nonostante le criticità attuali, il suo insegnamento invita tutti coloro che sono impegnati nella missione educativa a non arretrare mai di un solo passo. Se pensiamo come nell’ultimo anno le misure contenitive, atte ad arginare il contagio da Covid, ci abbiano portati a sostituire le relazioni in presenza con quelle ”a distanza”, attuate mediante sistemi digitali, possiamo forse renderci conto dell’importanza della passione, del cuore e della volontà di non abdicare mai al proprio ruolo educativo, soprattutto nel campo scolastico costretto a riconfigurare le modalità relazionali a causa della crisi attuale. E dunque, se ricordiamo con le parole di San Giovanni Bosco, che ”l’educazione è cosa del cuore” ricordiamoci così dell’importanza di cooperare sempre con il cuore che, come pensavano gli antichi latini, è anche sede della nostra identità per cui,  serbando un così prezioso insegnamento, può soltanto contribuire alla crescita della nostra consapevolezza di uomini impegnati a costruire un mondo più giusto e onesto.