Guardando altrove

Incontro di formazione e testimonianze su mons. Giuseppe Cognata, SDB

(ANS – Castello di Godego) – Venerdì 12 novembre, presso l’Istituto salesiano “Enrico di Sardagna” di Castello di Codego (Treviso), una cinquantina tra universitari, salesiani e Suore Oblate del Sacro Cuore (SOSC) hanno vissuto un incontro di formazione e testimonianza sulla figura del servo di Dio mons. Giuseppe Cognata. Il vescovo salesiano, infatti, trascorse vent’anni della sua vita proprio presso questa casa salesiana (dal 1952 al 1972) edificando, con il suo esempio, confratelli, giovani, collaboratori dell’opera e… l’allora vescovo di Treviso, mons. Antonio Mistrorigo, di cui divenne grande amico e che ebbe un ruolo fondamentale nei rapporti con la Santa Sede.

Si potrebbe definire tale serata “un vero incontro storico”. Infatti, è la prima volta che i giovani che animano questa casa salesiana(si tratta, infatti del gruppo di universitari che collaborano nell’animazione delle iniziative e della pastorale dell’opera) vivono un momento di approfondimento e conoscenza di una figura così significativa per la propria storia personale. L’incontro, infatti, si collocava nel percorso annuale di formazione della “Comunità Animatori – ADS” che quest’anno verte sulle opere di misericordia corporali e spirituali.

La serata si è articolata in tre momenti:

–     Una prima tappa dal titolo “Il profumo dell’oblazione”, in cui si è approfondita la formazione di Giuseppe Cognata dai primi anni fino alla sua ordinazione episcopale e ai primi fruttuosi tempi del ministero presso la diocesi di Bova.

–     Si è poi proseguito con un secondo momento, “il martirio bianco”, in cui si è imparato a ri-conoscere lo spessore della vita spirituale del servo di Dio capace di sopportare le persone moleste secondo la più genuina spiritualità salesiana e la sensibilità dell’istituto delle oblate da lui fondato.

–     Per concludere con l’ultima tappa, “la gioia e la fecondità”, nella quale si è messo in luce come la silenziosa oblazione di questo vescovo abbia generato (e stia ancora generando) tanta luce e tanti buoni frutti per la Chiesa universale, la congregazione salesiana e l’istituto delle SOSC.

Un incontro in cui si sono alternati momenti di testimonianza, video, canto, silenzio, domande, riflessione per la gioia di chi vi ha preso parte. A conclusione di quest’articolo, dunque, sia proprio mons. Cognata a rivolgere l’ultima parola, a partire da un estratto della lettera che indirizzò da Rovereto alle suore oblate nel giugno del 1941.

“Ciascun cristiano è il Tempio di Dio, vivificato dall’Amore divino, che è diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo. È quest’Amore, fattosi Vita della nostra vita, che ci insegna tutto quello che ci occorre per la nostra santificazione, poiché ci dona: il sacro timore della minima offesa di Dio; la pietà viva, che è unione continua di figli col Padre; la Scienza vera, che ci fa tutto vedere nella Luce di Dio; la fortezza vittoriosa delle debolezze naturali e di tutte le prove e tentazioni; il consiglio illuminato, che ci rende veramente prudenti nel dirigere le nostre azioni al fine ultimo della vita; l’intelletto prezioso, che ci solleva alle sublimi visioni della Fede; la sapienza perfetta, che ci porta all’uniformità generosa con la Volontà di Dio, come somma sincerità dell’Amore … invochiamo con grande fervore in questo mese lo Spirito Santo, affinché accenda nei nostri cuori il fuoco dell’Amore, che ci sia Luce d’insegnamento, Sapienza nella pratica della vita, Consolazione nelle amarezze”.